“Tratto dalla Vita del Popolo del 29 ottobre 2009”
Mons. Mbarga, vescovo di Ebulowa in Camerum, di ritorno da Roma dove aver preso parte al Sinodo per l’Africa, ha desiderato venire a Santrovaso per celebrare una Santa Messa in suffragio dell’ amico Don Mario Bortoletto.
La visita del vescovo camerunense è iniziata nel tardo pomeriggio di lunedì 26 ottobre quando Mons. Mbarga ha voluto recarsi in cimitero per visitare la tomba del caro Don Mario. In quel momento si è avuta l’impressione che i due vecchi amici si fossero ritrovati dopo un lungo viaggio. Il vescovo, nel pianto commosso , ha riabbracciato il vecchio amico credendo solo in quel momento alla sua morte. Nella preghiera anche un piccolo numero di parrocchiani ha assistito all’incontro dei due vecchi amici che sembravano dirsi arrivederci. In serata Mons. Mbarga ha presieduto, assieme al parroco Don Antonio e ad altri sacerdoti amici e missionari , la messa serale in suffragio del adorato Don Mario.
Nell’omelia pronunciata davanti a un gran numero di fedeli, amici e conoscenti di Don Mario, il vescovo ha manifestato l’ attaccamento e il rapporto quasi filiare che questo missionario aveva con la terra del Camerun. Nella commozione, Mons. Mbarga ha dimostrato tutta la sua gratitudine a Dio per la figura di questo missionario ancora vivo nel ricordo e come grande sia ancor oggi l’incredulità di molti che non vogliono pensare che il loro fratello e amico missionario sia morto. Il popolo del Camerun si domanda come sia possibile che Don Mario se ne sia andato e si interroga su cosa fare ora, senza il loro padre nella fede. Il missionario è stato amico di tutti anche dei protestanti che poi lo hanno seguito facendosi battezzare; grazie a lui tanti fratelli africani hanno visto in Don Mario un segno del Vangelo che camminava presso le tribù povere del Camerum, e lo hanno amato come un fratello che parlava dell’amicizia che Gesù aveva per tutti loro.
Della messa funebre celebrata in Camerum, il vescovo Mbarga ricorda come grazie all’insegnamento dell’amicizia dato da Don Mario la chiesa si sia riempita anche di fratelli di fedi diverse. “In quel momento non si è celebrato il suffragio di una persona cara ma il ricordo e la speranza di riabbracciare un fratello che è stato accanto a tutti nelle gioie e nei dolori” così proseguiva il vescovo sottolineando come il nostro missionario è stato davvero segno dell’amore di Gesù . In conclusione , tra le lacrime, Mons. Mbarga ha evidenziato come Don Mario sia già oggi esempio, per tutti i camerunensi, di come Cristo abbiamo voluto bene a loro ma anche come possa diventare guida per tutta la chiesa africana che, animata dalla sua personalità di missionario, vede in lui una figura di padre e di santo da avere presso il popolo a lui caro per rivolgergli preghiere di gratitudine e di salvezza.
Possamai Emanuel
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